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cloud computing

Non siamo più nel 2010 quando ogni 10 minuti si sentiva pronunciare la parola “cloud”, quasi sempre senza conoscerne il vero significato e le implicazioni che ne sarebbero derivate.

Il temine cloud veniva associato a tantissime cose, gli smartphone in particolare. Quello a non essere del tutto chiaro era il reale potenziale che questo radicale cambio di architettura stava mettendo in atto. Si diceva “cloud” e si pensava a Dropbox, GDrive ed iCloud. Semplici servizi di file storage, concetti comunque rivoluzionari ma quasi insignificanti rispetto alle reali applicazioni che l’idea di calcolo distribuito ha raggiunto e potrà raggiungere in futuro.

Approfondiamo insieme il concetto di cloud computing analizzandone i pregi ed elencando i 3 più importanti provider ad oggi.

Perché scegliere il cloud

I servizi di cloud come li conosciamo oggi sono l’insieme di tre paradigmi Infrastructure as a Service (IaaS), Platform as a Service (PaaS) e Software as a Service (SaaS).

Prima di poter spiegare cosa cambia da un servizio non cloud, introdurre rapidamente come si compone un servizio di tipo tradizionale. Quando acquistate un hosting, un server virtuale o fisico, state di fatto acquistando dello spazio di memoria e delle risorse hardware (potenza di calcolo della CPU e memoria RAM) che possono essere ricondotti ad un preciso server fisico situato in una qualche server farm. Questo server è connesso alla rete ed ha installato al suo interno oltre al sistema operativo una serie di “programmi” che permettono di ricevere connessioni in ingresso tramite la rete internet utilizzando i più disparati protocolli di comunicazione.

Con un servizio di tipo cloud, invece ci sarà un ulteriore strato software tra le macchine reali, ed il servizio da voi acquistato. Questo strato software permette la migrazione dei nostri servizi da macchina a macchina, in maniera del tutto trasparente agli utilizzatori finali. Detto in parole poverissime acquistando un servizio cloud non è possibile ricondurre il proprio spazio ad un hard disk ben preciso, così come non è possibile sapere con precisione quale CPU ed in quel computer eseguirà i nostri programmi.

Tutta questa complicazione porta enormi vantaggi. Il primo riguarda l’affidabilità. Un malfunzionamento hardware circoscritto difficilmente comporterà un disservizio.

Il secondo vantaggio, anch’esso abbastanza intuitivo riguarda la scalabilità. Oggi acquisto X risorse, se domani me ne servono il doppio, il software che gestisce l’infrastruttura me ne allocherà esattamente 2X e le mie applicazioni potranno soddisfare il doppio degli utenti.

Il terzo vantaggio riguarda la sicurezza. Un servizio di tipo cloud permette, di costruirsi una rete di server virtuali. Si può, quindi creare una piccola sotto rete contenente solo le macchine coinvolte nel progetto e conseguentemente bilanciare le prestazioni delle singole machine in base al carico di lavoro ed al compito che dovranno svolgere. In un sistema del genere dove ci si può progettare la propria rete di macchine, risulta più facile configurare firewall e regolare gli accessi ai servizi.

Il quarto ed ultimo vantaggio che voglio mettere in risalto, riguarda la possibilità di salvare intere macchine virtuali per poi riutilizzarle in seguito. Il tutto in maniera agile, rapida e conveniente.

Come unico svantaggio mi sento di riportate che questi servizi hanno un costo generalmente superiore alle alternative su architetture tradizionali. Non sempre un progetto è sufficientemente grosso da giustificare una spesa simile. In ogni caso i prezzi dei servizi cloud sono in costante calo, merito anche della concorrenza che inizia ad esserci nel settore.

Fornitori di servizi cloud, chi scegliere?

Google

Lo riporto per primo perché Google con il suo servizio di cloud computing è uno dei fornitori di Retorica. Ci appoggiano a Big G per estendere lo storage delle nostre VPS, per il salvataggio dei backup e per alcuni server su piattaforma cloud. Google ha investito tantissimo nella sua piattaforma cloud e ad oggi grazie a prezzi competitivi, un’interfaccia utente agilissima e massima flessibilità. Rappresenta a mio parere il migliore fornitore sul mercato.

Amazon

Quanto detto per Google avrà fatto storcere il naso a chi predilige Amazon ed il suo servizio AWS. AWS è stato indubbiamente il dominatore incontrastato per diversi anni. Essendo il primo servizio cloud lanciato ha precorso i tempi. Ad oggi rappresenta una scelta super solida, diffusissima a cui preferisco Google solo per via dei prezzi più bassi.

Microsoft

Anche Microsoft è della partita, con il suo Microsoft Azure. Piattaforma molto interessante, che tuttavia non ho mai avuto il piacere di usare. Sicuramente rappresenta anch’essa una soluzione valida essendo la proposta di uno dei maggiori player in abito IT a livello mondiale.

Cosa ci riserva il futuro?

Sicuramente prezzi più bassi per i servizi oggi disponibili. Oltre a questo gran parte della computazione si sposterà nella nuvola. Già oggi sono operativi servizi di gaming in streaming, dove i videogiochi sono eseguiti sulle infrastrutture cloud e vengono solo “proiettati” sul nostro schermo. Altre implicazioni riguardano il deep learning o più in generale l’intelligenza artificiale. Insomma tante applicazioni anche avanzate che saranno disponibili a tutti, basterà aprire il portafogli.

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