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Tu chiamala, se vuoi, deformazione professionale, ma ogni volta che capito sul sito di un hotel, che sia per vacanza o per lavoro, non posso fare a meno di dare una scorsa ai testi di ogni singola pagina. Certo, non li leggo dall’inizio alla fine, ma già dalle prime righe sono colta da una sensazione di déjà-vu. Di esperienza già vissuta, già vista appunto. A te non è mai successo?
Questo succede perché spesso, ma non tanto spesso quanto si possa pensare, fortunatamente, gli albergatori decidono di scriversi da soli i testi per il proprio sito web. Alcuni riescono benissimo nell’intento, anche meglio di qualche professionista, ma la maggior parte incappa in tutti quegli errori tipici di chi non non scrive per lavoro e si limita a riprodurre quello che vede in giro, sui siti degli altri alberghi. Questo porta inevitabilmente a testi tutti uguali, che potrebbero andare bene per qualunque struttura alberghiera, in qualunque parte del mondo.

Perché i testi sono così importanti

Un utente ci mette dieci secondi per decidere se rimanere su un sito, e continuare a leggere, oppure uscire e cercare altro. In quei dieci secondi devi fare del tuo meglio per catturare la sua attenzione e il suo interesse. Con le foto, e con i testi.
Entrambi gli elementi ti aiuteranno a raccontare la storia del tuo hotel. Perché qualcuno dovrebbe venire da te? Cosa si deve aspettare? Prova a rispondere, onestamente, a queste domande, vedrai che ti aiuteranno a mettere sul foglio di word le prime parole utili per iniziare il lavoro. Se invece non riesci a farlo, lascia perdere e rivolgiti a un professionista.
Ma non trattare i testi come un mero riempitivo, sono troppo importanti per essere trascurati.

Sono più importanti i testi o la grafica?

È capitato spesso che qualcuno mi rivolgesse questa domanda. E mi è capitato anche di trovarmi di fronte ad un commerciale che parteggiasse da una parte o dall’altra, in base alla necessità del momento, suggerendo a un cliente di fare belle foto e farsi i testi da solo, o viceversa.
A me è sempre sembrato uno di quei quesiti a cui è impossibile rispondere. Come chiedere a un bambino se vuole più bene a mamma o a papà.
I testi sono importanti, tanto quanto la grafica. È fondamentale mostrare gli ambienti, usare foto professionali, realistiche e non acquistate, ma per vendere bisogna avere anche qualcosa da dire, da raccontare.
E spesso mi accorgo che questo è uno dei principali problemi degli albergatori. Concetti poco definiti, un po’ fumosi, che non spiegano perché qualcuno dovrebbe scegliere quella struttura lì, e non un’altra.
Eppure questo è il primo passo per comunicare efficacemente: trovare l’elemento che ti differenzia da tutti gli altri hotel e dargli valore. La cosiddetta Unique Selling Proposition.
Per individuarla, voglio darti un consiglio, utilizza solo 3 parole. Quelle che più rappresentano il tuo modo di fare accoglienza.
Alcuni cercano di aggirare il problema puntando sull’immagine. Le foto e una bella grafica, ovviamente fanno la loro parte. Ma questo non è un buon motivo per trascurare le parole. E “chissenefrega dei testi, li scrivo io, oppure la mia receptionist“. Tanto nessuno li legge.
E poi ci si ritrova di fronte ad una miriade di testi tutti uguali, con hotel a due passi dal mare, per bambini, su paesaggi mozzafiato o immersi in un panorama meraviglioso. Il buffet è ricco, le camere sono sempre spaziose e confortevoli e gli ambienti modernamente arredati.

Copywriting web per il tuo hotel

Nella peggiore delle ipotesi questi testi sono infarciti di errori grammaticali e la punteggiatura è utilizzata con il classico metodo “a pioggia”. Sto parlando di quella bulimia di puntini e punti esclamativi e della totale assenza di virgole e punti, che danno origine a periodi lunghissimi e frasi interminabili. Però, a meno che tu non sia James Joyce, fai un favore a te e ai tuoi potenziali ospiti: la punteggiatura usala.
Nel migliore dei casi invece si tratta di testi banali o sciatti, che potrebbero andare bene per la tua struttura, ma anche per tutte le altre. In qualunque parte del mondo. Testi che non raccontano nessuna storia e che sono stati scopiazzati in giro.

Gli errori più comuni

Non mi sento una maestrina e credo che non esista un modo giusto, universale, per fare le cose. Ci sono però alcuni modi sbagliati che, grazie all’esperienza, adesso riesco ad individuare. Oggi vorrei condividere quello che ho imparato finora, come lettrice e copywriter.
Evitandoli potrai facilmente riuscire a produrre un testo originale. O almeno a capire perché il testo del tuo hotel è migliorabile.
Ecco quali sono, per me, le frasi, le parole e le espressioni da non utilizzare all’interno del sito di un hotel.

  • Ampio: incredibile come nei siti degli hotel, anche i più piccoli, tutto sia ampio. Le camere, il bagno, la hall, il giardino. Poi magari in camera non c’è l’armadio, il bagno ha un lavandino ad angolo e il giardino è un’aiuola verde tra la strada e l’ingresso.
  • Posizione strategica: a te non fa pensare a Risiko?
  • Ricco buffet: e ci si ritrova davanti merendine confezionate e due cubetti di marmellata.
  • Spiaggia a due passi: anche per hotel che si trovano in terza fila o a un paio di chilometri dal mare.
  • Emozione, emozionante e simili. La lingua italiana è composta da circa 260.000 parole, possibile che l’aggettivo emozionante sia utilizzato per qualunque cosa? Un evento, un piatto, un panorama, un’offerta. Voglio andare controtendenza: basta con i testi emozionali. E se i testi fossero invece informativi?
  • Mare cristallino: la tua struttura è in Sardegna? Bene, allora puoi farlo. Ma se sei sul mare Adriatico, evita questa espressione. Nessun turista arriva sulla Riviera romagnola per il mare, che diventa un accessorio, un plus, rispetto ai servizi. Ecco, i servizi appunto, sono un’ottima leva per il tuo piano di comunicazione.
  • Hotel tranquillo: sei sicuro che lo sia? Sempre per evitare di costruire false aspettative in chi ti legge, evita di parlare di tranquillità se le camere danno su una strada trafficata, piuttosto dì che sarà possibile trovare divertimenti e locali nelle vicinanze.
  • La parola “mozzafiato”: forse non lo sai, ma è quella più utilizzata in ambito turistico. Quindi passa avanti e trova qualcosa di meglio.
  • Già che ci sei, evita anche tutti gli aggettivi banali, che non raccontano nulla, come “bellissimo”, “meraviglioso”, “buonissimo”, “delizioso”, “panoramico”, “ottimo”, “indimenticabile”.
  • “Benvenuti all’Hotel Pincopallino!”: è l’espressione più utilizzata in assoluto sui siti di hotel. Forse è possibile trovare qualcosa di diverso, tu che dici?

Infine, due suggerimenti sulla punteggiatura:

  • Va usata. Quanto sono fastidiosi i muri di testo e tutte quelle frasi lunghissime magari su due o più righe che non contengono neanche l’ombra di un punto di una virgola o dei due punti e ti costringono a leggere tutto d’un fiato dall’inizio alla fine? Ecco, appunto.
  • I punti esclamativi: limitali al minimo. Il punto esclamativo è un modo per manifestare entusiasmo, e io non credo che tu, nella vita di tutti i giorni, sia sempre carico a pallettoni. Quindi anche sul sito del tuo hotel, ti consiglio di utilizzarne uno solo in tutto il testo. Al massimo due. Ma mai, e dico mai, insieme!!

Ancora qualche consiglio

La regola fondamentale che vorrei fosse scolpita nella pietra è questa: non guardare cosa fanno gli altri. I testi rifatti, “ispirati” (copiati) sono il grande problema del copywriting turistico.
Se decidi di scriverteli da solo, cerca di essere semplice. Lascia perdere gli artifici e il barocco. Rimani aderente alla realtà.
Come ho già accennato prima, spesso per i testi del sito web di un hotel, molti albergatori che decidono di scriverseli da soli cercano ostinatamente di toccare le corde più intime dell’anima di chi legge. Bene, non farlo. Non so nemmeno quante volte mi mi è stato chiesto un testo “emozionale”. Non sono cinica, so benissimo che le emozioni giocano un ruolo fondamentale quando si parla di marketing. Ma chi prenota nel tuo hotel ha delle aspettative, e desidera che la sua vacanza si svolga nel migliore dei modi.
Lascia che siano le immagini ad emozionare, e fa in modo che i tuoi testi siano informativi, piacevoli da leggere e che rispecchino anche lo stile del tuo hotel. Se fai parte di una grande catena o ti rivolgi ad una clientela business, non occorre infilare un battuta o un gioco di parole dietro l’altro. Lascia la simpatia ad altri momenti. Se i tuoi potenziali clienti sono le famiglie o i giovani che cercano una struttura informale e comoda per andare a ballare o per divertirsi, fai in modo di parlare il loro linguaggio.

Adesso, dopo aver letto tutto, cerca di essere sincero: nei testi del sito del tuo hotel, ci sono una o più di queste espressioni?