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Allegato di posta elettronica

Sfatiamo il tabù che le newsletter sono inutili? Eh si, se la banca dati è targettizzata, profilata ed aggiornata e se, soprattutto, la newsletter è pensata bene, creata correttamente e quindi anche con contenuti interessanti, i risultati ci sono!

La newsletter è uno dei principali strumenti di marketing, DEM appunto, Direct Email Marketing. Il problema è che la semplice newsletter, pur essendo una freccia del nostro arco chiamato Marketing, da sola non fa miracoli.

Tante, direi troppe pubblicità (spesso indesiderate) riempiono la nostra posta in arrivo ed onestamente, se la combinazione MITTENTE ed OGGETTO non solleticano la nostra curiosità, queste email non verranno neanche aperte e finiranno direttamente nel cestino.

Al fine di evitare questo processo, è necessario e fondamentale attuare strategie comunicative originali e testate ed allo stesso tempo, evitare i più clamorosi errori, purtroppo (e per fortuna) ancora molto attuali.

Vediamo insieme le 10 mosse per una newsletter performante, in ordine sparso:

    1. Al diavolo studi statistici, guardando la quotidianità possiamo affermare che tantissime persone consultano la posta elettronica da cellulare e tablet. Quindi è fondamentale inviare una newsletter che sia RESPONSIVE! Occorre infatti utilizzare software che preparano la newsletter per i vari dispositivi e bisogna fare tutti i test su come la nostra newsletter venga visualizzata sui vari device, appunto.
    2. NAVIGABILITÀ: è preferibile una struttura flessibile, con una larghezza che copre il 100% dello schermo. Le informazioni più importanti devono essere nella parte superiore, pensiamo che chi naviga da cellulare dovrà scrollare. Ad ogni modo, cerchiamo di evitare newsletter troppo lunghe e piene di informazioni.
    3. CALL TO ACTION: ormai anche i muri sanno cosa sono, letteralmente il “richiamo all’azione”. Va bene usarle, ma è importante anche come si usano: è preferibile utilizzare un tasto o un banner, possibilmente di dimensioni adatte ad un touch screen. Eh si, ricordiamoci che ci sono tante persone che cliccano con il dito anziché con il mouse.
    4. Vanno bene i TESTI, ma ricordatevi anche le IMMAGINI. Ovviamente non sgranate ma nemmeno troppo pesanti. Da evitare il maiuscolo ed attenzione alle formattazioni, visto che client e webmail interpretano in modo diverso l’HTML.
    5. SOCIAL: ricordatevi di inserire i link ai vostri social network che ovviamente dovranno avere una strategia complementare e di supporto. Se la newsletter parla di un’offerta per il ponte del 2 giugno (per strutture ricettive) o di t-shirt estive (in caso di ecommerce), facciamo in modo che su Facebook non ci sia come ultimo post l’offerta di Capodanno oppure i piumini postati lo scorso dicembre. Chiaro, no?
    6. QUALITÀ ed OBIETTIVI: forse questo punto dovrebbe essere la base. Le newsletter devono avere qualità ed obiettivi ben chiari a noi, per primi. E’ necessaria una strategia, un piano di monitoraggio e di statistiche.
      Cosa è utile monitorare?
      – Tasso di apertura: ossia quante persone hanno effettivamente aperto la nostra email. Il 20/25% è circa un valore medio.
      Tasso dei click: ossia quante persone cliccano e decidono di visitare il link che abbiamo inserito. Il valore medio è un 2/5%. Ovviamente questo valore è legato al tema della newsletter. In caso di ecommerce, il valore medio deve essere più alto.
      Numero di cancellazioni: è ovviamente il numero di persone che hanno deciso di cancellarsi dalla nostra lista. Cosa che deve avvenire in modo trasparente e semplice.
    7. MITTENTE ed OGGETTO: lo abbiamo già visto prima, ma questi due campi sono molto importanti. Sono le prime informazioni che forniamo al nostro lettore e devono convincerlo che abbiamo qualcosa di interessante da comunicare! Per il mittente, evitate “Ufficio Commerciale – Azienda X” oppure solamente “Azienda X”, si aprono più volentieri email provenienti da una persona. E provate ad inserire un nome maschile o un nome femminile, chissà quale determinerà un tasso di apertura più alto? In merito al mittente, invece, a meno che siate Amazon, evitate “Newsletter di Maggio” o simili. Sono sempre più in voga anche le emoticons nell’oggetto, l’obiettivo è sempre uno: incuriosire comunicando!
    8. PERSONALIZZAZIONE del messaggio: ormai quasi tutti i software consentono di personalizzare la mail, mostrando più vicinanza con il nostro destinatario. Un “Buongiorno Alex”, suona decisamente meglio che il solo “Buongiorno”. E se sfruttassimo questa cosa anche nell’oggetto?
    9. LANDING PAGE: può sembrare scontato, ma se una persona arriva a cliccare sulla newsletter e decide quindi di leggere più informazioni su un’offerta speciale, su un prodotto o un articolo e l’azione che ne consegue non è corretta o non è mirata, possiamo salutare il nostro lettore.
    10. TEST A/B: l’abbiamo già citato prima. E’ fondamentale avere elementi di studio, di statistica e di paragone. Per chi non lo sapesse, il test A/B test è una sorta di “esperimento” su due versioni (A e B, appunto) di uno stesso elemento, di una variante, di un colore che vengono inviate a due gruppi diversi, per capire meglio quale delle due funziona (e soprattutto, converte) meglio.

Questa cosa possiamo (dobbiamo) farla per più cose possibili, a partire ovviamente dal giorno e l’ora di spedizione. Su quest’ultimo tema, è ovvio che si cerca di evitare invii durante i weekend, ma come facciamo a sapere se è meglio inviare il martedì mattina o il mercoledì pomeriggio? Il test A/B ci può aiutare!

E voi cosa ne dite? Mettete in campo tutti i nostri consigli?