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Notizia di ieri che Google ha cambiato il proprio logo. Un cambio improvviso, senza grosse anticipazioni, per andarsi ad allineare con lo stile moda del momento (di cui Microsoft è stata precorritrice con Windows 8) dividendo, come al solito, tra chi è entusiasta del cambiamento e chi “mio cugino con pochi euro lo faceva meglio”.

L’illustrazione é cambiata, si è passati da una rappresentazione realistica ad una più minimalista e pulita, rendendo gli elementi più semplici e la loro lettura più intuitiva.

Basta icone e disegni pieni di sfumature ed ombre, é tempo di flat design.

Cos’è il flat design?

Il flat design è uno stile di rappresentazione visiva che predilige la semplicità, l’utilizzo di colori piatti ma accesi e di font dalla silhouette slim e dai caratteri grandi.

Quello flat é un design che ha subito un’evoluzione e si è adeguato alle esigenze figurative, seguendo le tendenze del momento in fatto di comunicazione visuale direttamente collegata al web.

Ma approfondiamo il discorso e vediamo nello specifico in cosa consiste.

Quali sono le sue caratteristiche?

Ciò che contraddistingue il flat design è la semplicità, si tratta di uno stile piatto e minimale, fatto per lo più da icone dai tratti chiari e ben definiti, arricchite dal colore, o da più colori, prevalentemente vivaci.

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Questo design lo si può sintetizzare nei seguenti  punti:

1_ Colori

Utilizza colori accesi, vivaci e forti, senza aver paura di osare!

Non sono ammessi, ornamenti, decorazioni ed ombre, nè tanto meno effetti 3D, texture e pattern; il flat design non li prevede, le tinte devono essere piatte.

2_ Icone

Le icone sono uno dei punti di forza di questo stile, devono essere semplici e di facile interpretazione, le forme geometriche che le costituiscono sono piatte, ben definite e bidimensionali. Inoltre c’é la tendenza, per quel che riguarda il web, a sostituire le parti testuali in eccesso con icone e simboli identificativi.

3_ Font

Il lettering diventa una delle caratteristiche principali di questo design.

Basta testi piccoli e salva spazio, i font devono essere leggibili, sottili e di grandi dimensioni.

C’è dunque la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di font, non si è più rilegati ai classici caratteri tipografici, ma c’è molta più libertà.

4_ Pulsanti

Anche questi semplici e grandi, gli angoli smussati vengono abbandonati del tutto o quasi, a favore di forme dagli spigoli vivi.

L’evoluzione del flat design?

È uno stile che si adatta alle diverse forme di rappresentazione, offline e online, ma diciamo che il web é il suo ambiente ideale, i siti responsive sono infatti visibili su diversi dispositivi di visualizzazione. Si predilige il flat design per favorire l’usabilità e la navigazione.

Questo design piatto, alle volte troppo minimale potrebbe essere considerato un punto a sfavore, le grafiche potrebbero essere molto simili, per cui metteteci sempre del vostro nel trovare il giusto equilibrio!

Per finire… oltre all’approdo al flat design con il proprio logo, Google ha voluto dire la sua con il Material Design, ma questo ve lo racconto nel prossimo articolo!